Baccarat

Una sera, osservavo la bellezza del calice BACCARAT che mi veniva offerto. Rifletteva la luce, come un diamante, il design straordinario. In mano era leggero e ricordo di aver sentito il raro piacere che provo davanti a un oggetto unico, elegante, di gusto, creato con impeccabile maestria. Mi sono appassionata al cristallo e la sua lavorazione da non molto, BACCARAT per me è un punto di riferimento assoluto. Dal capolavoro di un lampadario al piccolo oggetto prezioso, ogni creazione possiede la magia di conferire prestigio e eccellenza in ogni luogo.

Ho voluto saperne di più su questo
marchio leggendario, perchè si chiama Baccarat, e da quanto tempo
  trasmettono
il loro savoir -fair
 
di generazione in generazione?

La storia dei cristalli BACCARAT ha inizio nel 1764 nel villaggio di Baccarat, in Lorena, lungo le sponde del fiume Meurthe. Louis de Montmorency-Laval, allora vescovo di Metz, chiede al Re di Francia Luigi XV di poter aprire una fabbrica per la produzione del vetro, perché all’epoca si era costretti ad acquistarlo o a Venezia o in Boemia. Nasce la prima vetreria, la Verrerie Sainte Anne. Il territorio è ideale, ricco di silicio e le grandi foreste del circondario forniscono il carbone per i forni. La produzione procede costante fino alla Rivoluzione francese che ne causa il fallimento nel 1806. Nel 1816 la Verrerie viene rilevata dall’imprenditore Aimé-Gabriel d’Artigues e, dal quel momento, si specializza nella lavorazione del cristallo, diventando dopo pochi anni la prima manifattura di cristallo di Francia, con commesse prestigiose da parte del Re Luigi XVIII, poi Carlo X e Luigi Filippo.

Il periodo della Restaurazione è ricco di fermento e innovazione, vengono introdotte nuove lavorazioni e colori particolari come il famoso rosso dorato, innovazione che porterà all’azienda numerosi riconoscimenti e medaglie d’oro. Durante l’Esposizione Universale del 1823, il marchio BACCARAT diventa richiesto a livello mondiale, con commesse da parte di Re e Imperatori. Una di queste è per il calice Harcourt, simbolo e icona dell’azienda e ancora in produzione, creato nel 1841 per il Re di Francia Luigi Filippo. Il calice è inciso con il monogramma reale e ha il caratteristico bottone rosso rubino ottenuto con la fusione progressiva del cristallo alla temperatura di 540° con la polvere d’oro. Dal calice Harcourt hanno bevuto anche Napoleone III, Papa Giovanni Paolo II e il Re del Marocco.

All’Esposizione Universale di Parigi del 1867, BACCARAT presentata due vasi d’eccezione con decorazioni ispirate ai dipinti del pittore Charles-Joseph Natoire, rappresentanti l’Allegoria dell’Acqua e l’Allegoria della Terra. L’ incisore è Jean Baptiste Simon, che avrà il privilegio di firmare la sua opera. Splendidi vasi, alti ben 76 cm che hanno richiesto ciascuno ben un anno di lavoro. Tra le grandi commesse reali, da citare quella per lo zar Nicola II, il cosiddetto “Candelabro dello Zar”, alto 3,85 metri e composto da 3.320 pezzi di cristallo con 79 candele.

Nicola II, durante il suo soggiorno a Parigi nel 1896, ne commissionò alcuni per i suoi palazzi a San Pietroburgo ma chiese una versione elettrica. Fu il primo candelabro BACCARAT a illuminazione elettrica. Agli inizi del ‘900, BACCARAT produce i primi flaconi di profumo. Anche il Sillage de la Reine, il profumo ricreato recentemente in base a quello utilizzato da Maria Antonietta, è contenuto in un flacone in cristallo BACCARAT. Nel 1948 viene disegnato Soleil, un grande orologio dai raggi di cristallo, disegnato da George Chevalier e ispirato al simbolo del Re Sole.

Nel 1956 vengono realizzati due flaconi con iniziali in oro zecchino per il matrimonio del principe Ranieri di Monaco con Grace Kelly. Sono una riedizione di un servizio Malmaison del 1913. Nel 1993 BACCARAT lancia la prima collezione di gioielli e nel 1995 la collezione di bicchieri subisce una rivoluzione con la nascita della raffinatissima collezione Vega. Così, la storia del marchio francese continua, anche in questo istante, tramite ogni creazione della straordinaria collezione che abbiamo la fortuna di poter ammirare e possedere.

Se andate in Lorena non potete perdervi
il MUSEO a BACCARAT

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Il museo è all’interno della fabbrica, si sente in lontananza il rombo costante dei forni, che si trovano proprio di fronte. Ideato sull’immagine della dimora di un collezionista, il museo rispecchia la storia leggendaria di BACCARAT. All’interno di una scenografia raffinata che sublima il virtuosismo degli artigiani del cristallo, è possibile ammirare una selezione di opere emblematiche del patrimonio di BACCARAT. Tra i capolavori esposti, la brocca per l’acqua offerta a Carlo X, primo sovrano a visitare la cristalleria nel 1828, il candelabro a 24 bracci della Zarina e il vaso Tre Grazie, presentato dalla Maison in occasione dell’Esposizione internazionale della Francia orientale, svoltasi a Nancy nel 1909.