MUSICA Gennaio 2023

DONNE
NEL JAZZ

Quale ricerca poteva essere per me più stimolante di quella che mi è stata richiesta per questi mesi invernali? È stato ascoltando le grandi cantanti del jazz che mi sono avvicinata a questa musica meravigliosa che poi ho voluto in ogni modo imparare.
Così quando ho cominciato a scrivere questa nuova playlist avevo ben chiaro l’ordine che mi sarei data: un ordine cronologico, quello della mia progressiva conoscenza delle cantanti che vi propongo.

Cominciamo la nostra storia dalla grandissima Ella Fitzgerald, la prima cantante jazz che io abbia mai ascoltato. Nata nel 1917 in una zona poverissima della Virginia a prevalenza di famiglie immigrate, divenne una straordinaria cantante jazz in breve tempo, vincitrice di moltissimi Grammy e dotata di una straordinaria capacità tecnica: poteva vantare un’estensione vocale di oltre 3 ottave! Grandissima improvvisatrice con un debutto precocissimo a soli 17 anni nell’orchestra di Chick Webb, qui la sentiamo cantare, accompagnata dalla meravigliosa orchestra del pianista Count Basie, un bellissimo brano della tradizione jazz, Them There Eyes, scritto nel 1930. Una canzone d’amore, disinibita e scanzonata, qui arrangiata con la leggerezza, l’eleganza e la perfezione musicale caratteristiche di questa grande orchestra che nel brano scambia meravigliosi dialoghi musicali con una delle più grandi cantanti della storia.

Adesso invece è il turno di Anita O’Day, una delle mie cantanti jazz preferite, moderna e originalissima nelle sue interpretazioni degli standard e nella sua improvvisazione; qui si cimenta in una velocissima versione live del celebre brano Tea For Two del 1925. Donna libera, indipendente, caratterizzata da una storia di grande difficoltà e di dipendenza, Anita stupisce per il suo timbro così particolare, la grande consapevolezza ritmica e per la determinazione e presenza sul palco, che possiamo ben percepire da questa meravigliosa esecuzione presso il famoso nightclub Mister Kelly’s.

Di Carmen McRae mi ha sempre colpito l’ironia, la vivacità, la profondità timbrica della voce e la sua enorme capacità di giocare nei suoi concerti con il pubblico, attraverso un modo di improvvisare assolutamente personale, moderno e ricco di suoni e sfumature. Qui la sentiamo cantare il famosissimo standard jazz Bye Bye Blackbird, un brano composto nel 1924 con un testo molto misterioso, che ha subito diverse modifiche nel tempo. Sembra che inizialmente il brano fosse stato scritto dal punto di vista di una madre che deve allontanarsi da casa, forse per lavoro, e si rivolge alla figlia che la dovrà aspettare.

In altre versioni la protagonista è invece una donna in attesa del suo amante, come in questa versione di Carmen McRae dove le parole “Sugar sweet, so is she” cambiano in “So is he”. La canzone seguente, Don’t Go To Strangers della elegantissima cantante Etta Jones (da lei registrata nel 1960), è
la prima ballad jazz che ho imparato, mentre il famoso brano Stolen Moments, qui nella versione di Carmen McRae e Betty Carter, è il primo duetto tra due cantanti jazz che ho ascoltato.

  

È interessante la storia musicale di Betty Carter, inizialmente considerata dal pubblico una cantante dal timbro aspro e nasale e di difficile ascolto. Nel 1961 però la cantante fu invitata in studio da Ray Charles in persona per registrare un disco di duetti dal nome Ray Charles and Betty Carter (che consiglio fortemente di ascoltare!)

e da allora, fortunatamente, la sua fama crebbe e molti critici di quel tempo si dovettero pian piano ricredere.
Passando per la elegantissima versione di Diane Reeves del brano Reflections scritto da Thelonious Monk, entriamo ora nel mondo contemporaneo, che ho conosciuto quando, dopo aver approfondito lo studio della tradizione, sono approdata al jazz moderno e contemporaneo.

Quando ho ascoltato la cantante franco-americana Cyrille Aimée per la prima volta sono rimasta molto affascinata dal suo timbro morbido, brillante, dolce e vivace e dalle sue improvvisazioni agili e velocissime, che ricordano molto la musica gitana, che Cyrille infatti ha potuto incontrare nella sua infanzia a Parigi. Ho scelto qui la sua spensierata e bellissima versione dello standard Caravan eseguita insieme alla Surreal Band. Diamo adesso ascolto alla meravigliosa ballad Fall In della celebre cantante e contrabbassista Esperanza Spalding, musicista di grandissima creatività e originalità in tutto ciò che compone. Consiglio di ascoltare il suo recente disco (del 2019) 2 Little Spells: sedici sue composizioni ispirate ognuna a una diversa parte del corpo.
In questa playlist ho voluto anche inserire due bravissime cantanti italiane: Maria Pia De Vito e Tosca, che ho avuto il piacere di ascoltare recentemente. Il repertorio di Maria Pia De Vito è davvero ampio, spazia tra jazz, canzoni, brani di Joni Mitchell e di musica popolare italiana.

Qui ho scelto un brano napoletano tratto dal disco Nauplia del 2018, che la cantante ha registrato insieme alla pianista jazz Rita Marcotulli. Il brano si intitola Zitto Chi Sape ‘O Juco, che significa “Stia zitto chi conosce il gioco!”, un brano davvero particolare, ricco di movimenti sonori, atmosfere diverse e svariati ritmi.
Di Tosca ho scelto invece il meraviglioso Giuramento, suonato con il clarinettista Gabriele Mirabassi. Il titolo originale del brano è in realtà Rosa, un brano brasiliano scritto dal celebre compositore Pixinguinha, ma qui viene proposto nell’adattamento in italiano di Joe Barbieri. Questo brano è tratto dal disco del 2020 Morabeza, che vi consiglierei davvero di ascoltare! Spero con questa playlist di avervi fatto appassionare a queste meravigliose voci, proprio come loro hanno appassionato me nel corso della mia storia musicale.